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Editoriale
Fedeli alle nostre scelte sulla propensione per le culture diverse e lontane, abbiamo recentemente proposto un ulteriore tema a chi è curioso delle altrui esperienze tanto da non trascurare chi (come dice anche lo slogan dell’Associazione) non ha tanti canali di comunicazione non avendo voce. Abbiamo così proposto una riflessione sulla cultura curda con una conferenza della studiosa e scrittrice Mirella Galletti, venuta a Pordenone per raccontare di questo popolo (vedi resoconto in altra pagina), trentotto milioni di persone che non hanno patria e vivono “ospiti” fra Iran, Iraq, Siria e Azerbaijan. Cosa abbiamo capito? Che siamo alle solite. Come per i Tuareg, tenuti alla larga dalle loro terre dove si sono trovati petrolio, diamanti ed uranio, così la politica economica, meglio definibile come interessi di potenza economica, ha relegato i curdi ad un ruolo subalterno per via del petrolio trovato nel Kurdistan storico. Molte volte abbiamo detto che la nostra Associazione non ha nulla a che fare con la politica, sapendo bene però che perfino il più semplice gesto quotidiano “è” politica. Tuttavia, noi vogliamo restarne ai margini e proseguire nella nostra ricerca e valorizzazione del genio racchiuso in un guscio di noce come soleva dire Thomas Mann. Ecco, chiudendo un altro anno di attività impegnativa ed intensa, benché piacevole, per la quale il nostro ringraziamento va a tutti coloro che ci hanno aiutato, stimolato ed apprezzato compresi i collaboratori diretti a qualsiasi titolo, ci piacerebbe che nel desco natalizio di tutti ci fosse, in mezzo alla tavola, un grande cesto di noci.
Ludovica Cantarutti